mostra: novembre 2015 marzo 2016
luogo: Villa dei Vescovi, Luvigliano di Torreglia, Padova
committente: FAI Fondo Ambiente Italiano
progetto: Leonardo Nava
realizzazione: maggio 2016 settembre 2016
Le radici che volano
Dalla terra al cielo. Così breve e così lungo è il percorso che le sculture di Leonardo Nava ci propongono. Radici in bronzo tenacemente aggrappate a dei blocchi di pietra bianca e legno carbonizzato crescono e diventano alberi sui cui rami sono andate a posarsi, prima di ripartire per il loro viaggio, nuvole in vetro di colore intenso. I rami le hanno accolte nelle loro mani.
Le nuvole sono immagini, s’intitola un piccolo e magnifico libro, illustrato di Gio Ponti.
Guardate le nuvole, sono gratis diceva Georgia O’Keeffe.
Con la determinazione di Orfeo che va nell’Ade a cercare la sua sposa Euridice, Leonardo Nava, mantenendo i piedi per terra, riesce ad allungarsi, a portare la sua testa fra le nuvole e a tornare, descrivendocele. Dopo averle incontrate da vicino, ne immortala l’immagine, come in una fotografia istantanea, trasformandole in sculture di vetro.
Ma non di sole nuvole è fatto il suo lavoro: ci sono corpi di bronzo che sembrano usciti dagli scavi di Pompei, mani che diventano radici e radici che diventano mani, strutture arboree sinuose come serpenti e alberi che appaiono come persone perché persone sono.
Con la mimesi del camaleonte, Leonardo Nava si è fatto pietra, si è fatto albero, si è fatto nuvola.
Il rapporto fra uomo e natura è il tema conduttore di tutto il suo percorso.
Dalla terra al cielo, dal cielo alla terra. Il lavoro di Leonardo Nava ci mostra radici di rame e stagno, cioè di bronzo, fortemente radicate nella pietra. Queste radici diventano albero, rami e mani protese verso l’alto. Diventano eteree e accolgono le nuvole. Sono radici che volano.
Jean Blanchaert